BINAH

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(VA, Stanza verde)

 

 

 

La piccola porta stava davanti a me,

nella penombra verdastra della stanza dei tesori nonneschi, ninnoli di porcellana, amene vedute di promontori liguri, straordinarie celebrazioni dell'inutilità

e per questo magici e ambiti nell' infanzia improvvisamente ora tornata e ritorta nel ricordo,

incorniciavano su gnomiche mensole la porta rivelatasi nell'attesa fasulla, finta come tutto il resto

trionfo del mondo replicato in quella stanza e ridotto a possibile pacifica esistenza.

La maniglia si abbassava verso lo scherzo, aprendo l'ipotetico transito verso il din don sbeffeggiante di un molleggiato burlone, e a nulla valeva il desiderio di andarsene, non era quella la porta, rimanendo solo l'opportunità del ritorno,

ma dove tornare infine se quella stanza non era altro che la fine del percorso, ore e ore di cammino a condurre nella patetica nostalgia dell'ignoranza.

E così la voglia d'avventura si frantumava nel fallimento, e a poco serviva dirsi che l'importante era stato tentare. Tentare cosa?

Guardare quella porta ironica, sorridere al buffone di plastica. Se si voleva trovare un senso, occorreva fare questo.

Quante volte avevo già viaggiato restando immobile come palo lordato nella notte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un diavoletto parecchio maligno,

con gli occhi neri cisposi storti,

il naso godurioso peperone,

s'è messo tra me e il me contrario

e ha chiuso la porta che separa

l'acqua ormai scura da quella chiara.

Apri la porta sbirro diavoletto,

se ti becco ti faccio semolino.

(Dissero di me che ero profondo,

ma se non acchiappo il diavoletto,

vedranno che il pozzo s'è seccato)

(VR, Apri la porta)

 

 

 

 

Eri lì, a un passo dalla meta, ma un piccolo, impercettibile errore ti ha condotto dal trionfo alla disperazione. In un solo secondo tutto è cambiato e ora ti senti perduto. Riprendi con pazienza il tuo viaggio, e non maledire il caso, perché dall'errore rinasci a nuovo sogno, perché il vero scopo non è giungere a destino, ma viaggiare.

Dove andrai ora viaggiatore della notte?

Segui un lontano rumore di onde
Vai verso il centro della città impazzita
Scendi verso un fiume