MERCURIO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(VA, Oceano)

 

Al limite estremo della roccia scolpita nel suo cuore nella profonda vena una rischiosa scalinata portava verso l'abisso dove il mare in tempesta esplodeva in onde come fuochi artificiali. Affascinato dalla naturale possanza scendevo i perigliosi gradini credendo a ogni passo di precipitare terrorizzato dall'avvicinarsi del mare proiettato verso il cielo immagine di ciò che sarebbe stato il cadere lungo la roccia stritolato dalla pietra rotolante su di me che più veloce avrebbe voluto farmi giungere all'onda sussulto di aria e granito. E quel terrore della crudele bellezza palpitava nel mio petto come un figlio che andasse a nascere in quel momento testimone della mia microbica essenza al cospetto della titanica forza. Paralizzate le gambe graffiate dagli impietosi spigoli le anche dondolando come anticipassero l'evento fatale eppure lentissimamente scendevo ringraziando per i brevi secondi ancora regalati alla mia vita a dispetto della mia debolezza della totale sottomissione al fato. Vedevo sulla spiaggia persone che mi guardavano mute aspettando la disgrazia alcune forse sperando per me incitandomi in cuor loro ma senza rendermi partecipe della loro solidale pena. Per quanto diminuisse la distanza verso la baia la discesa pareva infinita un crudele scherzo facendo sorgere dal nulla nuovi scalini sempre più incerti nel loro profilo. A pochi passi dal destino infine caddi maledicendo il mondo ridicolmente caddi come sacco buttato sulla sabbia che benevola mi accolse salvandomi dallo sfracello e mi ritrovai così di fronte all'onde avvolgenti e il mare finalmente purificò le mie ferite.

 

 

 

 

 

Alle volte un pensiero radioso

mi prende, m'incanta, chiaro ribolle

tra i capelli e il cielo grigio.

Refrain sconosciuto, angelo pigro,

m'accarezza lo sguardo angosciato

dal non veder altro che strade chiuse.

Strana creatura, di note ribelli,

figlio desiderato che non nasce

se non per dissolversi nella vita

che non ascolta, che fa e non pensa.

Quante volte ho voluto fermarlo

legandolo in dorate catene,

ma sempre m'è poi sfuggito ridendo

portando con sé il bianco segreto

che a parole non vuole ridursi.

(VR, Angelo pigro)

 

 

 

 

Stai risalendo dalla profondità della notte con una gemma nel cuore. Non vuoi perderlo, questo piccolo tesoro che ti è costato tanta paura. Ma la via verso il risveglio è ancora piena di insidie. Qualche spiritello malevolo vorrebbe privarti del ricordo di questo sogno. Stai attento, viaggiatore della notte! Scegli con attenzione dove andare.
Vai verso il centro della città impazzita
Decidi di salire lungo un ripido sentiero
Vuoi giungere in cima a un'altissima costruzione
Vai verso il sibilo costante di qualcosa che dietro di te sembra ti voglia raggiungere
 
Entri in una piccola casa accogliente