IL DRAGO NERO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(VA, Ragnatela nella notte)

Scivolai dalla scala che avrebbe dovuto portarmi verso il fiume e caddi nel baratro.

Immaginandomi morto mi ritrovai invece nella profonda melma di un sottobosco cupo e verminoso.

Orribili rampicanti mi sbarravano la strada da ogni lato mentre i miei piedi sprofondavano tra cadaveri decomposti di ratti.

Il sentore di putredine mi bloccava il respiro.

Vidi lunghi vermi bianchicci aggredire la mia carne e dall'orrore l'urlo che covava dentro di me implose in un sibilo disperato.

Come se fossi braccato dalla morte in persona mi gettai avanti sentendomi strozzare mille volte da liane grosse come tentacoli.

Fuggivo ma sapevo che oltre la mia disperazione c'era solo la notte assoluta e fredda, il nulla verso il quale andavo senza più potermi fermare, preferendolo all'orrore che mi lasciavo alle spalle.

Infine arrivai al cospetto della grande inceneritrice, verso la quale ogni cosa scivolava.

Dai suoi occhi metallici raggi di luce viola scendevano verso di me come pelosi artigli penetrando la mia carne e riducendola a plastica accartocciata e fumante.

E io compresi di essere perduto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spremendoli dai nostri occhi
senza capire nulla, perché non capiamo
non capiamo oggi perché con rabbia disperata
abbiamo vomitato guardandoci allo specchio
allo specchio
ci mordevamo le labbra, la lingua gridava
il nostro odioso terrore,
mentre i piedi puzzavano
di una carogna che si è sciolta su di noi
ancora un po' di morte in questo piatto
sopra la lite odiosa, l'ultima vittoria
ha fatto in modo che la nostra gamba
possa riprendere la vita col muschio
e quel dolore
tutti attorno a me urlavano
dicevano che ero scoppiato, ma questa
era fantasia, ed io desideravo
un po' di tragedia, una morte eroica
per fiutare un po' di vita
quella che ho vomitato, più o meno,
per condotta indegna, per essere un individuo
troppo normale, troppo naturale.

(VR, Umano, troppo umano)

Sei arrivato là dove finisce ogni cosa, e la tua unica speranza è che tutto l'orrore che stai vivendo non sia altro che un brutto sogno. Non ti resta altro da fare che cercare di svegliarti.

E ora, riaddormentandoti nel sudore del tuo incubo, riprendi la strada della notte, cercando di evitare le creature maligne che ti aspettano al varco.

 

Dove ti condurrà il tuo prossimo sogno?