CHOKMAH

 

 

Cuando mas alto subia,

Deslumbroseme la vista,

Y la mas fuerte conquista

En escuro se hacia;

Mas por ser de amor el lance

Di un ciego y oscuro salto,

Y fui tan alto, tan alto,

Que le di a la caza alcance.

(Juan de la Cruz, Coplas a lo divino)

 

Più salivo in alto

più il mio sguardo s'offuscava,

e la più aspra conquista

fu un'opera di buio;

ma nella furia amorosa

ciecamente m'avventai

così in alto, così in alto

che raggiunsi la preda.

(Juan de la Cruz, Coplas al divino)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(VA)

 

E improvvisamente la luce squarciò il velo dei miei dubbi.

Era il sole che scintillava gioiosamente
                        sull'acqua di una cascata,

i monti si aprivano reverentemente al suo cospetto,
                                          se mai avevo sognato il paradiso
era quello, ed era lì, ad attendermi,
        ma forse era quello, proprio quello,
nient'altro che il mio sogno.
                 La bianca ribollente acqua stava davanti a me
come una sposa in attesa
           e io dovevo soltanto andare verso di lei,
bianca pura acqua innamorata del sole,
               baciarla sapendo che mai sarebbe stata veramente mia.

Mi accorsi che al di là della candida liquida coltre altra luce filtrava ad annunciare un altro mondo,
                           una vita diversa,
ma non sapevo che vita avrebbe potuto essere per me,
                                               forse la fine del sogno,
l'illusione tornata realtà,
                          o forse un incubo,
perché l'acqua sposa nulla poteva dirmi, e io comunque non avrei potuto capirla, non poteva avvertirmi del pericolo né della grande occasione,
 stava solo a me la decisione di amarla e andare oltre,
                      amarla e dimenticarla,
oppure rimanere in sua contemplazione rinunciando a comprendere l'indicibile sua bellezza.
Ma la decisione era già stata presa, non in quel momento, ma tanto tempo prima.
Io ero un viaggiatore,
                            il nomade che mai si può fermare,
colui che vive dei suoi passi e non conosce casa e riposo.

Così entrai nelle tiepide intimità della tenera amante, il velo d'acqua s'aprì al mio passaggio e in un attimo fui oltre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Partimmo per mai avere

che molti, molti amori elusi

ellittiche dei tropici

con quanta mente, quanta

pensammo l'indomani

ancora ricordammo

il futuro di ieri

e quanta gente, quanta

ci guardò partire

che non in corpo andammo

ma in veste chiara radiosa

per l'obliquo sentiero

che nulla porta, nulla

grande monte nulla

in te perdute spoglie

ritrovai perdute

in ogni adora coglie

le coglie le rose

rose del nulla

erose rose

(VR, Sul Monte Nulla)

 

 

 

 

Stai per emergere dalla profondità della notte portando con te il tesoro che ti è costato tanta sofferenza. Ma hai un ultimo ostacolo da superare. Scegli bene, viaggiatore al termine del tuo viaggio, perché vi sono ancora mostri in agguato in questa alba che sta entrando nel tuo sogno, mostri che vorrebbero riportarti nelle tenebre dei loro incubi.
Decidi di salire lungo un ripido sentiero
Vai verso il dolcissimo canto che il vento ha portato fino a te
Entri in una piccola casa accogliente
La voglia di ritornare ti porta nel luogo dove tutto è cominciato
Decidi di andare verso un suono di campane a festa
Ti lasci trasportare da un vento caldo