IL RE |
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La rue assourdissante autour de moi hurlait, Longu, mince, en grand deuil, douleur majestueuse, Une femme passa, d'une main fastueuse Soulevant, balançant le feston et l'ourlet; Agile et noble, avec sa jambe de statue. Moi, je buvais, crispé comme un extravagant, Dans son oeil, ciel livide où germe l'ouragan, La douceur qui fascine et le plaisir qui tue. Un éclair... puis la nuit! - Fugitive beauté Dont le regard m'a fait soundainement renaitre, Ne te verrai-je plus que dans l'éternité? Ailleurs, bien loin d'ici! trop tard! jamais peut-etre! Car j'ignore où tu fuis, tu ne sais où je vais, O toi que j'eusse aimée, o toi qui le savais! (Baudelaire, A une passante)
Urlava attorno a me la via assordante. Lunga, sottile, in lutto, maestoso dolore, alto agitando della gonna il pizzo e l'orlo con fastosa mano, una donna passò agilmente, nobile, con la sua gamba statuaria. Ed io, come un folle, bevevo nel suo occhio - livido cielo nel cui fondo romba l'imminente uragano - la dolcezza affascinante e il piacere che uccide. Un lampo... poi la notte! - O fuggitiva beltà, per il cui sguardo all'improvviso sono rinato, non potrò vederti che nell'eternità? In un altro luogo, ben lontano di qui, e troppo tardi, mai, forse! Perché ignoro dove fuggi, e tu non sai dove io vado, o te che avrei amata, o te che lo sapevi! (Baudelaire, A una passante)
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(VA, Estasi)
Quel sorriso! C'era il sole, la montagna radiosa di verde e la pace di un nuovo mondo in quel sorriso. E io avrei desiderato... accarezzare con un solo dito la curva e la fossetta delle sue natiche. Ascoltare il rumore appena percettibile del fiore che sbocciava. Farla vibrare come un preziosissimo violino e poi... guardare l'angelico suo volto distendersi nell'impossibilità di nascondere il proprio rossore al mio sguardo mentre sarei stato in lei. Lei. Che niente sapeva di ciò che stavo sognando. Né di essere, per me, solamente un sogno, né di star correndo il pericolo tremendo di diventare veramente la creatura immaginaria, vittima sacrificale della mia fantasia. Ma che forse sognava, sogno del mio sogno, proprio questo. Avrei voluto gridarle di essere sincera. Ma io... non sapevo. E quando vidi un'altra, uguale e così diversa da lei, e quando poi vidi una terza, e una quarta, e quando infine una fila infinita di stupende divine creature raggiunse il mio sogno... il desiderio tolse la maschera mostrando a tutte il proprio ghigno di belva. Tutte avrei voluto possedere e più il mio desiderio si acuiva, più mi sentivo profanatore e indegno di loro. Ma quell'essere indegno che ero non avrebbe rinunciato a svelare i loro corpi, non certo per una menzogna in più avrei rinunciato, né per un dolore in più causato, né per il rischio di confondere i loro sorrisi, le loro voci, fino a rovinare il sogno perfetto che in fondo mi era stato donato. |
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Passando tra due alberi protési verso il cielo (sembravano la porta d'ingresso nel futuro) raggiunsi la mia ombra fuggita per amore di una gentile gatta incostante e selvaggia.
"Cara ombra, che vuoi fare là seduta nell'erbetta, non è più tempo ormai di sogni giovincelli, meglio esser pratici e ragionar sui sensi per evitare i morsi delle gattine gelose."
"Son solo, caro amico, mi rispose l'ombra nera, il tuo scuro fratello. Mi mandasti a caccia di gatte in amore. Soffrivi d'abbandono, ma il prezzo dell'incontro ora più non vuoi pagare."
"Ombra, sorda e ribelle, dovevi solo trovare la gatta che lanciava il lunare richiamo di notturna passione. Ma ora che l'amore s'è dissolto nella notte voglio starmene da solo."
"Bianco fratello crudele, disse l'ombra desolata, feroce solitario, cui bastano soltanto lamentosi attimi, io rincorro ancora i sogni che hai tradito, non posso farne a meno."
Rinchiusi l'ombra ribelle in un vaso di cristallo e ritornai a casa, leccando le ferite dolenti e infette che quella matta gatta mi aveva procurato la notte di luna piena. (VR, L'ombra ribelle e la gatta innamorata) |
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Stai sognando, e sai che il tuo sogno è solo all'inizio. Stai sognando, ma sai che ciò che vedi e senti è tuttavia vero. Stai provando a tendere un filo di speranza tra la tua angoscia e il tuo più grande desiderio. Dove andrai, adesso, vagabondo della notte? Dove ti porterà il tuo cuore assetato di gloria, di gioiose nefandezze e di teneri ricordi?
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Continui a seguire il richiamo dell'amore
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