LUNA PHILOSOPHORUM
(VA, Isola)
Mi svegliò il sapore dell'onda che calda si abbatté sul piccolo guscio di legno che solo mi proteggeva.
Contro ogni logica la vista di quella liquida distesa infinita non mi sorprese. Ero naufragato, non sapevo come né quando, eppure non potevo fare altro che accettare il mio destino.
Il bruciore che sentivo sulla pelle mi rivelava che da tante ore ormai ero in balia dei flutti. E la sete era talmente intensa da farmi piangere disperato. Mi rivolsi allora al sole che mi accecava e gli urlai tutta la mia indignazione.
E dire che solo un attimo prima ero emerso da un sogno bellissimo. Ma tutto ormai era cancellato, inghiottito dall'oceano.
Se guardo l'oceano i miei occhi si frantumano in mille riverberi argentati. Ti odio liquida inquietudine, perché tu sei la regina dell'abisso. Mangi il mio cuore di pane riducendomi a nera pietra. Vorrei poter ricambiare la tua crudeltà felina. Nuotare tra le onde in cerca del tuo segreto, rubartelo e divorarlo. Mordere i tuoi immobili ricordi.
Ma il mio desiderio maligno è un dolce che ti offro. Fragole al cioccolato. E' un dono di ringraziamento. Perché non ho mai visto che te nello sciabordio infinito che mi porta là dove devo arrivare.
(VA, Verde Mare)
|
La
notte (quasi alba) imbiancano nascenti tutti gli esseri sulla terra a stellare risonanza (e tu finisci) qualsiasi tua parola vuota il cielo impletando il cielo (squinquisci) l'oscuro del tuo lasci e qui spero nella vitescenza del tuo occhio non lasciarti sfuggire lo squarcio dell'occhio ricorda la voglia (l'antica ritorta liquescenza del volo) (voquiendo) ricorda il ritardo a sguardo involgente le scodelle del niente eppure scroscia la pioggia involando i figli i morsi la rabbia ché l'ombra del tuo segno è l'amore e solo l'amore (inconfondibile segno) ché tutti gli spazi sono tuoi il lento finire e poi (sprosciughi le chiacchiere della luna) che luna infinita! (che niente è più forte) la luna incidendo il passo dei nostri insiti lunari incidenti a parola risponda parola e fuori il corso del mondo lo squilibrio mentale del tuo andartene (sonnambulo insogno) iperguizzo probabile incidenza dell'insogno che il ponte riporta alla terra che il tuo sguardo riporta alla luna sprofonda lo sconforto nella morte ché quale amore rumore riporta alla terra sconquassa la mano (e tu squinquisci) altissimamente (e insorgi a sole) quale sole (NP)
|
Stai sognando, e sai che il tuo sogno è solo all'inizio. Stai sognando, ma sai che ciò che vedi e senti è tuttavia vero. Stai provando a tendere un filo di speranza tra la tua angoscia e il tuo più grande desiderio. Dove andrai, adesso, vagabondo della notte? Dove ti porterà il tuo cuore assetato di gloria, di gioiose nefandezze e di teneri ricordi?
Verso il dolcissimo canto che il vento ha portato fino a te
Verso il sibilo costante di qualcosa che dietro di te sembra ti voglia raggiungere
I stand amid the roar Of a surf-tormented shore, And I hold within my hand Grains of the golden sand - How few! yet how they creep Through my fingers to the deep, While I weep - while I weep! O God! can I not grasp Them with a tighter clasp? O God! can I not save One from the pitiless wave? Is all that we see or seem But a dream within a dream? (Poe, A dream within a dream)
Ora sto tra il muggire delle onde su una riva tormentata dalla risacca. Nelle mie mani stringo i grani d'oro della sabbia. Solo pochi! Ma come sfuggono attraverso le mie dita e cadono nel profondo. Ed io piango. Io piango, Signore! Non mi è dunque permesso di stringerli ancora più forte? Signore, non mi è dunque concesso di salvarne uno solo dall'onda spietata? Tutto ciò che vediamo o sembriamo è solo un sogno in un sogno? (Poe, Un sogno in un sogno).
|