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COS'È LA BIODANZA 

Deriva da "Bios" che significa Vita e "Danza" che significa Movimento pieno di significato, dall'unione di queste due nasce Biodanza col significato poetico di "Danza della Vita".
È un metodo di espressione e sviluppo delle potenzialità individuali che fa uso di un insieme di musiche ed esercizi studiati scientificamente per recuperare allegria, vitalità, e gioia di vivere e per prevenire disturbi fisici e psicosomatici. 
È una tecnica di crescita personale in risposta alle esigenze dell'uomo moderno e civilizzato che, intrappolato nella tecnologia, è ormai slegato dai moti primordiali della vita, quali le emozioni, gli istinti e la propria affettività. 
La Biodanza permette di rivelare se stessi in armonia, aiuta a sciogliere blocchi e rigidità, stress e tensioni. 
Con dolcezza scompaiono tante malattie psicosomatiche, quali l'insonnia, l'ansia e ciascuno scopre la facilità e la bellezza del proprio vivere. 
L'esperienza del corpo e della sensibilità permette ad ogni persona di completare se stessa attraverso il risveglio e il recupero di tutti quei legami con la vita, sacrificati dalla civiltà in nome delle regole e delle convezioni sociali, per garantire una rinnovata gioia di vivere.

Gli articoli di Anna Maria Ciccia Direttrice del Centro di Biodanza  della Sicilia

IL MOVIMENTO UMANO

 

Il nostro spazio vitale spesso è una gabbia di vetro, una limitazione che non ci permette di trovare l’espressione. Muoversi, invece, è sperimentare il legame con il pulsare della vita. Si formano equilibri diversi, si sciolgono nodi e blocchi, si attivano le ricchezze del profondo. Le energie psichiche stagnanti ricominciano a fluire e ad avviare nuovi percorsi. Il movimento può ricongiungerci ad orizzonti più ampi e luminosi, a dimensioni più interiori, ad emozioni rimosse e imprigionate; ha il potere magico di far sorgere nuova vitalità, di farci sprigionare potenza, fiducia, euforia, slancio verso la vita; e di portarci dalla depressione e dalla sofferenza alla gioia e all’estasi del vivere.
Il movimento può affascinare, incantare, guarire, armonizzare, vivificare. È l’elemento unificatore delle manifestazioni dell’essere umano: è un modo di conoscere, di esprimersi, di entrare in relazione con gli altri e con le cose, di adeguarsi e di agire sul mondo circostante. In ogni nostro gesto passano, si riflettono e si collegano tutto il palpito del mondo e tutte le sue interazioni. In questo dialogo c’è l’invisibile e incessante vita del tutto che respira col nostro fiato e pulsa col nostro sangue.
Il movimento è la nostra lingua madre, con la quale il corpo può abbandonarsi, può darsi il permesso, può fluire, volare, entrare nella terra, espandersi, ritirarsi, cercare i suoi confini, perdersi, comunicare la passione, la potenza, il miracolo della vita. Può correre, esplorare, avvicinarsi, allontanarsi, tuffarsi; camminare, pulsare, sorridere, piangere, scoprirsi, offrirsi, cantare, fremere, vibrare. Bruciare come un fuoco ed esplodere in mille scintille, e passare dal ghetto dell’ego ad un livello di consapevolezza che riempie la vita quotidiana di energia vitale, di bellezza, di verità e di amore.

Movimento... palpito... sussulto ...tremito.
Sento di espandermi, l’universo mi accoglie;
poi mi ritiro, cerco il silenzio,
i miei confini.
E pulso, e fluisco, e scivolo, e respiro.
Cammino, corro, esploro, mi avvicino,
mi allontano, mi tuffo,
mi scopro, mi offro.
Un mormorio, una vibrazione, un respiro,
un pulsare dolce ...regolare ...incantato
...stupito.
Un brulichio lento, possente,
e brucio come un fuoco,
ed esplodo in mille scintille!

Comunico la mia passione,
la mia potenza,
il miracolo della vita.

Un grido, un canto di vittoria,
una danza di gioia, infinita.

È movimento, è danza,
è amore, è vita;
è vita, è amore, è muoversi,
è espandersi, è contrarsi,
è chiudersi, è aprirsi, è volare, è amare.
È amare, è amore!
È vita …è vita …è vita …...vitaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

 

Anna Maria Ciccia

Aspetti Psicologici di Biodanza



Biodanza ha una perfetta continuità con le scienze umane: biologia, antropologia, etologia e psicologia.
Per quanto riguarda la psicologia, Biodanza ha incorporato contributi di S. Freud, C. G. Yung. W. Reich, J. Hillman, . Ha integrato inoltre le concezioni più attuali proposte da E. Morin, I. Prygogine. D. Bohm, F. Capra, F. Varela, H. Maturana e altri.

La teoria di Biodanza si è nutrita di molte idee geniali sulla Psicogenesi, sull’Embriologia della Condotta. Ha tratto idee dalla Psicoanalisi, dalla Medicina Psicosomatica, dalla Psicologia dell’Identità, dalla Psicologia dell’Espressione. L’importante per la Biodanza non è la tendenza del momento o la metodologia di una determinata scuola di pensiero psicologico, bensì l’integrazione delle idee-forza che sono sorte riguardo all’essere umano e alla dinamica della sua psiche e del suo comportamento. Le idee di Inconscio Personale (Freud) e di Inconscio Collettivo (Yung) sono in relazione profonda con l’idea di Inconscio Vitale proposta da Biodanza.

Le scoperte di Freud e di Reich sulla repressione sessuale, secondo Biodanza, costituiscono un sistema unico, nonostante la loro diversità.

Le nozioni di Reich sull’importanza delle emozioni e della loro influenza sulle tensioni muscolari e viscerali, sono in relazione con le concezioni di Dumbar, Alexander e Fornari in Medicina Psicosomatica. Queste ultime, a loro volta, si vincolano alle idee di Schavelzon e di Fornari sull’eziologia psicologica del cancro.

Il concetto di “contenimento strutturato”, proposto da Bion, si relaziona con le idee di Spitz sulle malattie psicotossiche per mancanza d’affetto. Fornari e la sua concezione del “codice materno”, Rof Carballo che descrive la regolazione tra corteccia cerebrale e ipotalamo, e Spitz con i suoi apporti sulla “ospedalizzazione”, scoprono l’importanza dell’affettività nel comportamento cellulare. La Biodanza si ispira a questi autori e a Lopez Ibor quando esalta l’importanza dell’umore endogeno nella psiche e nella nevrosi, per concepire l’Inconscio Vitale, lo psichismo delle cellule.

Yung e Hillman si orientano entrambi verso lo studio degli archetipi della psiche, i riferimenti eterni dell’anima umana.

Lacan, Piaget e Gesel propongono idee complementari sullo sviluppo dell’identità, nonostante le loro differenze. Lacan, attraverso le sue idee di evoluzione dell’identità in rapporto al linguaggio, all’immagine di sé e all’autostima, si vincola con psicologi come Adler, Fischer e Gesell.

La Biodanza integra le idee di tutti questi autori conj le potenti concezioni sull’espansione della coscienza di Hofmann, Huxley, Grof e Naranjo.

L’immagine dell’uomo, così come oggi è disegnata, è un ologramma di idee geniali relazionate tra loro. Il Modello Teorico di Biodanza, la teoria sull’Inconscio Vitale e il Principio Biocentrico costituiscono uno sviluppo naturale di questo ologramma.


 

ANTECEDENTI MITICI E FILOSOFICI DI BIODANZA
 

Il mito nasce come tentativo di dare una spiegazione a cose ed eventi altrimenti di difficile comprensione, come la genesi del mondo, il mistero della nascita e della morte, l’origine delle città e dei popoli, l’azione dei fenomeni naturali, le dinamiche dell’animo umano: i complessi, la nascita delle idee, le immagini interiori o archetipi.

L’archetipo è un’immagine simbolica, è la tendenza a formare singole rappresentazioni di uno stato emotivo. Nel mito si usano i simboli perché attraverso essi si può riconoscere ciò che non è riconoscibile altrimenti e perché hanno delle basi di fondo universali e comuni a tutti gli uomini. Attraverso il simbolo l’uomo si identifica e si riconosce con il mito e, se entra nella sua essenza, riconosce qualcosa che ha sempre avuto dentro di sé. Jung ci dice che quando quello che apprende è in accordo con la sua parte istintiva, l’uomo realizza conoscenza: “L’uomo raggiunge la sua unità, diviene integrato, colmo, fertile e felice, quando il conscio e l’inconscio hanno imparato a vivere reciprocamente in armonia”. (G. Jung “La filosofia della vita”).

Spesso, in alcuni esercizi di Biodanza sentiamo di entrare in contatto con qualcosa; questo qualcosa è dentro di noi, fa parte del nostro patrimonio genetico e della memoria genetica dell’umanità. Quello che accade è che arriviamo a “toccare” il mistero dell’uomo e dell’universo.

La Biodanza contiene, nella sua concezione, il lascito della sapienza che si è persa con il tempo e che fu l’intuizione primordiale dei popoli agli albori dell’umanità.

La sacralizzazione della natura, la presenza del divino nella vegetazione, nel mare o nella montagna; i riti di iniziazione nei misteri della vita e della morte, l’esaltazione della fecondità e l’espansione della coscienza, costituiscono l’eredità di Demetra.

L’allegria del vivere, la ricerca del piacere e dell’estasi, la liberazione dei profondi potenziali istintivi attraverso la danza, è il lascito di Dioniso.

Il potere della musica, della poesia e della danza capaci di indurre processi di trasformazione, sono il lascito di Orfeo.

L’amore per il prossimo, il profondo rispetto per tutti gli esseri umani, la misericordia, costituiscono l’eredità di Cristo.

L’amore universale, il profondo rispetto per tutte le manifestazioni di vita, l’impermanenza, la compassione, l’unità della vita, sono l’eredità del Buddismo.

Per Eraclito il principio di tutto era il fuoco, elemento mobile e distruttore per eccellenza, che ben simboleggia la visione del cosmo come energia in perpetua trasformazione. Quindi l’eredità di Eraclito è che la realtà del mondo è sempre in movimento, nulla è permanente, tutto fluisce. Eraclito è il filosofo dell’eterno divenire, del flusso e percorso ininterrotto del tempo, nel quale tutte le cose sono sommerse. Eraclito credeva nell’eterno ritorno e nel rinascere permanente dell’universo. Sembra che la scienza moderna abbia dato ragione a Eraclito nel rivelare che tutto il cosmo, dalle galassie agli atomi, è in movimento, in flussi di energia, in esplosioni e reazioni attive di armonia e discordia. In questa danza cosmica, gli esseri umani partecipano, mossi da un flusso di sacra energia. Molti dei pensieri di Eraclito possiedono una palpitante attualità. Egli concepisce il cosmo come una unità nella quale il tutto e ogni singola parte sono in relazione reciproca. Eraclito può essere considerato il precursore della visione olistica, dell’idea di ordine implicito e del concetto di danza cosmica.

Per Talete il principio di tutto è l’acqua. Talete osserva che tutto ciò che è vivo nella natura è anche umido: le piante, gli alimenti, il seme, e persino il caldo si genera e vive nell’umido. Egli ne desume che il principio è l’acqua che, solidificandosi o bollendo, è in grado di trasformarsi in ghiaccio o in vapore. Secondo lui nell’umido elementare è infusa una potenza divina che la mette in movimento.

Per Anassimene il principio era l’aria. Dall’aria nascono tutte le cose che furono, che sono o che saranno, anche gli dei e le cose divine.

Per Anassimandro il principio vitale è una sostanza indefinita chiamata apeiron e, come Anassimene, ammette il divenire ciclico del mondo.

Biodanza trova ispirazione in tutto ciò per nutrire di salute e vitalità la nostra civiltà; per ridare all’uomo il senso della sacralità della vita in tutte le sue manifestazioni; per realizzare armonia e gioia di vivere.

"Contatto e Carezza"

 

All'interno di una società repressiva come la nostra, dove la tirannia dei pregiudizi sessuali si manifesta a tutti i livelli, l'apparizione delle terapie di contatto rappresenta un'autentica conquista scientifica.

Per Biodanza proporre esercizi di contatto e di accarezzamento è la risposta ad un bisogno autentico di protezione e di accoglienza. Il contatto deve raggiungere la qualità di carezza: un gesto pieno di attenzione, in un clima affettuoso, nel quale la progressività è cura dell'altro, dell'espressione del suo Essere.

La carezza induce trasformazioni a livello organico ed esistenziale: dare e ricevere carezze ha lo stesso potere di certi farmaci, in quanto si attiva nelle cellule il processo di produzione delle endorfine e degli ormoni, messaggeri chimici dell’organismo. E’ come un tocco “magico” che migliora molte cose, compresa la velocità di cicatrizzazione. Al Medical Center di Miami, attraverso recenti studi e ricerche, sono stati riscontrati benefici da massaggi e accarezzamenti in malattie come asma, reumatismi, fibrosi cistica, stati di coma. Altri effetti benefici riscontrati: diminuzione del nervosismo, minore sensibilità al dolore, diminuzione della pressione sanguigna, diminuzione degli ormoni dello stress.

“La nostra pelle è la soglia di un mistero meraviglioso” scrive Rolando Toro, creatore del sistema Biodanza. Accarezzati veniamo riqualificati, riceviamo cura e attenzione, aumenta l’autostima, si calma l’ansia. Percepiamo la separazione dall’altro, ma parallelamente sperimentiamo l’unione con l’altro, la permeabilità della nostra pelle e della nostra identità. Si armonizzano le risposte dei due sistemi simpatico e parasimpatico e si rinforza l’equilibrio neurovegetativo. Recenti ricerche dimostrano che le carezze attivano il sistema cardio-respiratorio, dissolvono le tensioni motorie croniche di difesa e rinforzano il sistema immunitario; favoriscono la maturazione della sessualità e riducono la tendenza all’autoritarismo.

Inoltre si eleva la coscienza ecologica e umanitaria perché vengono rinforzate le emozioni di tenerezza, dolcezza, pace e piacere. L’anima e tutto in noi si commuove, desidera e viene curato. Anche il più chiuso e ostile degli esseri umani insegue nel suo intimo la stessa necessità: toccare ed essere toccato con cura, accarezzare ed essere accarezzato con amore.

Ogni corpo che non viene accarezzato comincia a morire. Il contatto, specie con la qualità di carezza, è l’azione terapeutica più importante. Se vogliamo essere terapeuti in una civiltà bellica come la nostra, dobbiamo essere agenti promotori e attori di contatto. L’unica rivoluzione che ha senso è trovare vie che consentano a tutti di avere a disposizione carezze, dai bambini agli anziani, passando per gli ammalati, gli psicotici, i drogati, ecc.

Per crescere bene ed esprimere i nostri potenziali abbiamo bisogno del calore e del nutrimento affettivo che ci viene dal contatto. La carezza è l’attitudine a proteggere la vita, è il gesto più nutriente che l’essere umano possa compiere. La tenerezza del contatto attraverso la carezza crea le condizioni ottimali per aprirsi, per fidarsi del mondo, per credere nella vita.

Nella nostra vita quotidiana, di coppia, nell’amicizia, nelle relazioni di lavoro, un piacevole contatto fisico rappresenta una naturale e organica fonte di benessere, gratitudine e gioia di vivere.


L’ALBERO DEI DESIDERI

I nostri desideri ispirano e organizzano il comportamento umano, sono un ponte tra 
l’inesistente e l’esistente e sono fonte di autorealizzazione. Individuare ciò che desideriamo realmente, comprendere quali sono i nostri desideri più profondi e permanenti, è lo scopo di questa estensione di Biodanza, ideata dal Prof. Rolando Toro. 

E’ un lavoro sul desiderio, è il primo atto della creazione di ciò che vogliamo, della “magia” che possiamo realizzare: riconoscere di desiderare una relazione, una famiglia, desiderare di avere successo nel lavoro, di evolvere spiritualmente, di viaggiare, di avere una vita sessuale stimolante, di essere saggi, autonomi, amati, di guarire, di cambiare, ecc.

Esiste poi un ingrediente necessario affinché la “magia” si metta in moto: nominare, esporre i nostri desideri, il che significa dare loro forza, movimento, immagine, concretezza. L’espressione dei nostri desideri profondi, quindi, e il permesso interiore per viverli è fondamentale perché il loro potere organizzatore intrinseco si manifesti nella nostra vita.

I desideri possiedono in se stessi le potenzialità per la loro realizzazione. Danzandoli concentriamo tutta la loro energia e liberiamo la nostra ricettività per accoglierne l’abbondanza


 

I MECCANISMI DI AZIONE DELLA BIODANZA

Come attua la Biodanza sulla vita umana?
Quali sono i meccanismi di azione che inducono cambiamenti organici ed esistenziali?
Come è possibile che attraverso danze ed esercizi si possano eliminare malattie psicosomatiche e si riesca ad elevare la qualità della vita?

Questi interrogativi possono trovare una risposta quando si comprendono i fondamenti teorici del sistema.
Le danze di Biodanza sono state concepite al fine di indurre nuove forme di comunicazione, stimolare l'espressione dell'identità, realizzare una rieducazione affettiva, integrare l'unità organica e indurre processi di espansione della coscienza.
Biodanza dirige i suoi obiettivi verso le funzioni globali di integrazione.
La Biodanza stimola il potenziale innato, con cui l'essere umano viene al mondo e i suoi meccanismi di Azione sono i seguenti:

Stimolazione e regolazione del Sistema Integratore Adattativo Limbico Ipotalamico (SIALI).

Inibizione della funzione repressiva della corteccia cerebrale sulla regione Limbico-Ipotalamica, permettendo la sua liberazione, l'espansione degli istinti e la regolazione organica.
Questa azione inibitoria della corteccia si riduce diminuendo l'attività verbale (regione parietale sinistra della corteccia cerebrale), delle funzioni motorie volontarie (corteccia motoria), dei centri visuali (corteccia occipitale) e del pensiero logico-razionale.

Induzione di stati regressivi di carattere parasimpatico. attraverso il trance integratore. Questo induce processi di rinnovamento e di riparazione organica.

Espressione delle emozioni, attraverso esercizi di integrazione affettivo-motoria.

Stimolazione dei cinque insiemi che costituiscono il potenziale umano: vitalità, sessualità, creatività, affettività e trascendenza.

Inoltre Biodanza ha una forte influenza nell'evoluzione del processo socio-culturale.

 


LA BIODANZA A PALERMO
 "Un grande ritorno"


Dopo anni di assenza, ritorna la Biodanza a Palermo con Anna Maria Ciccia, direttrice della Scuola di Formazione "Rolando Toro" della Sicilia, presidente del Centro di Biodanza della Sicilia, psicologa e psicoterapeuta, sicuramente la persona più accreditata a proporre questo sistema (è lei stessa che lo ha portato in Sicilia 14 anni fa).

Ha già lavorato a Palermo alcuni anni fa in diversi centri, per tre anni consecutivi, dedicandosi con passione e impegno a far partecipare le persone ai corsi di Biodanza, creando entusiasmo intorno a questo lavoro che ha come scopo di rivelare se stessi in armonia, di sciogliere blocchi e rigidità, stress e tensioni. Con dolcezza scompaiono tante malattie psicosomatiche, quali l'insonnia e l'ansia, e ciascuno scopre la facilità e la bellezza del proprio vivere. 

E ancora il lavoro con Biodanza permette il recupero di tutti quei legami con la vita, sacrificati dalla civiltà in nome delle regole e delle convenzioni sociali. Garantisce quindi una rinnovata gioia di vivere. In seguito, per carenza di organizzazione, i corsi sono stati interrotti, ma già da un po' di tempo a questa parte arrivavano continue richieste di riprendere Biodanza in questa stupenda città che ha diritto ad avere una proposta di vita nella bellezza e nell'armonia, e soprattutto ha diritto ad avere il meglio anche in questo campo. 
Del resto il desiderio di riprendere il contatto con questa città da lei tanto amata, ha fatto sì che l'insegnante Anna Maria Ciccia fosse richiamata a riprendere il lavoro con Biodanza, questa volta con un'organizzazione di prim'ordine.
I corsi si terranno presso il centro "Orso Bianco" in via Salinas, 62 (vicino Villa Trabia), in un ambiente comodo e confortevole così come richiede la Biodanza.
Per praticare Biodanza non occorre saper danzare, basta un abbigliamento comodo e la voglia di vivere la propria vita più affettivamente e creativamente.

Centro di Biodanza della Sicilia diretto da Anna Maria Ciccia
Via Grassi, 18 - S. G. La Punta (CT)
Francesco Scuto - Amministratore del Centro di Biodanza della Sicilia
Tel/Fax: 095/212348 - 338-5656496  331-4802926

P. IVA 05054120877

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